DECIMA

La decima ha una sua collocazione logica nel Vecchio Testamento, facendo essa parte di tutto un discorso legato alla Legge e al sacerdozio levitico. Ha invece una logica esclusione nel Nuovo Testamento, lì dove si parla di “nuova nascita” in Cristo, sacerdote dell’ordine di Melchisedec…

Esaminiamo le due posizioni in rapporto alla questione della decima.

 

1) NEL SACERDOZIO DI ARAONNE (Tribù di Levi) 

Diciamo subito che il ministero di Levi è definito “perpetuo”: “poiché l'Eterno, il tuo Dio, l'ha scelto fra tutte le tue tribù, perché si presentino a fare il servizio nel nome dell'Eterno, egli e i suoi figliuoli, in perpetuo. (Deuteronomio 18:5)

Ciò dovrebbe far capire che la perpetuità dell’ordine è legata al discorso della continuazione di tale ordine in Cristo, altrimenti Cristo stesso non lo avrebbe potuto sostituire. 

Stessa cosa avviene per tutte le altre cose “perpetue” del Vecchio Testamento. Facciamo alcuni esempi:

1) La pasqua

“Voi risponderete loro: Le acque del Giordano furono tagliate dinanzi all'arca del patto dell'Eterno; quand'essa passò il Giordano, le acque del Giordano furono tagliate, e queste pietre sono, per i figliuoli d'Israele, una ricordanza in perpetuo". (Giosuè 4:7)

2) Il trono di Davide

 “E la tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre, dinanzi a te, e il tuo trono sarà reso stabile in perpetuo". (II Samuele 7:16)

3) I ministri leviti

“Allora Davide disse: "Nessuno deve portare l'arca di Dio tranne i Leviti; perché l'Eterno ha scelti loro per portare l'arca di Dio, e per esser suoi ministri in perpetuo". (I Cronache 15:2)

4) Il santuario

“Ora non indurate le vostre cervici, come i padri vostri; date la mano all'Eterno, venite al suo santuario ch'egli ha santificato in perpetuo, e servite l'Eterno, il vostro Dio, onde l'ardente ira sua si ritiri da voi. (II Cronache 30:8)

Come si può notare da questi esempi, Cristo accentra tutto sulla Sua Persona e risponde sotto tutti gli aspetti a tutti i requisiti di tale perpetuità.

La pasqua è continuata in una nuova pasqua, il trono di Davide è preso da Gesù che lo terrà in eterno, i ministri saranno ministri di un nuovo patto, il santuario viene abbattuto e ricostruito in tre giorni… le offerte, gli olocausti e le oblazioni sono comprese nell’offerta dell’Agnello di Dio, le purificazioni sono rese perfette nella “nuova nascita” e nell’ulteriore santificazione…

 

1) LA DECIMA RIENTRA FRA LE LEGGI PERPETUE

Il Vecchio Testamento ci parla di "leggi perpetue", cioè di riti da ripetere IN ETERNO: tali riti sono stati risolti dal sacrificio onnicomprensivo di Gesù Cristo. Come un diamante, che per essere tale, deve avere tante facce, così il sacrificio di Gesù è sempre tale, sia pur visto da angolature diverse e per questioni diverse.

Anche la decima rientra fra le LEGGI PERPETUE cadute sotto i piedi di Gesù, a sostanziare la GRAZIA di contenuti non solo teologici, ma anche pratici. La nostra riconoscenza per questo dovrebbe risultare ancora più grande...!

"Questa è l'offerta che Aaronne e i suoi figliuoli faranno all'Eterno il giorno che riceveranno l'unzione: un decimo d'efa di fior di farina, come oblazione perpetua, metà la mattina e metà la sera. Essa sarà preparata con olio, sulla gratella; la porterai quando sarà fritta; l'offrirai in pezzi, come offerta divisa di soave odore all'Eterno; (Levitico 6:20-21)

“e il sacerdote che, tra i figliuoli d'Aaronne, sarà unto per succedergli, farà anch'egli quest'offerta; è la parte assegnata in perpetuo all'Eterno; sarà fatta fumare per intero." (Levitico 6:22)

 “Questo l'Eterno ha ordinato ai figliuoli d'Israele di dar loro dal giorno della loro unzione. E' una parte ch'è loro dovuta in perpetuo, di generazione in generazione". (Levitico 7:36)

 

In base a Neemia 9:38; 10:1-39, chi vuole affermare che sia ancora in piedi un impegno "in eterno", come affermano i moderni ebrei, allora si è impegnato a dare NON SOLO LA DECIMA, ma

- il terzo d'un siclo per il servizio della casa del nostro Dio,

- i pani della presentazione, per l'oblazione perpetua,

- l'olocausto perpetuo dei sabati,

- l'olocausto perpetuo dei noviluni,

- l'olocausto perpetuo delle feste,

- le cose consacrate,

- i sacrifici d'espiazione a pro d'Israele,

- l’offerta delle legna,

- le primizie del nostro frutto di qualunque albero,

- i primogeniti dei nostri figliuoli e

- i primogeniti del nostro bestiame conforme alla legge

- le primizie della nostra pasta,

- le nostre offerte prelevate,

- le primizie dei frutti di qualunque albero,

- le primizie del vino e dell'olio, 

- la decima delle rendite del nostro suolo

E, dulcis in fundo, un sacerdote, figliuolo d'Aaronne, sarà coi Leviti quando preleveranno le decime...

Questo avviene anche oggi quando gli israeliti (o chi per loro) preparano i cibi "kasher", cioè "puri". Il vino " kasher" fatto in Italia per gli ebrei di Israele, è controllato da un rabbino in tutte le fasi della sua produzione, per garantirne il rispetto di tutte le regole del Talmud.

 

2) LA DECIMA E’ UN ATTO DI SOTTOMISSIONE AL PADRONE DELLA TERRA

Dio è amore, ma… PADRONE

E l’amore gioisce con la verità. "L'Amore gioisce con la Verità." (1 Corinzi 13:6) La verità senza amore è sgradita, ma l'amore senza la verità è inutile!

Si ricordi che Adonai è il nome che gli Ebrei davano e danno al tetragramma…

Un Padrone, per quanto buono, generoso, affettuoso e giusto, è sempre un padrone.

LA DECIMA APPARTENEVA ALL’ETERNO

“Ogni decima della terra, sia delle raccolte del suolo sia dei frutti degli alberi, appartiene all'Eterno; è cosa consacrata all'Eterno.” (Levitico 27:30)

La logica è questa: TUTTO APPARTIENE A DIO; POI DIO PAGA CHI LO SERVE.

“poiché io do come possesso ai Leviti le decime che i figliuoli d'Israele presenteranno all'Eterno come offerta elevata; per questo dico di loro: Non possederanno nulla tra i figliuoli d'Israele". (Numeri 18:24)

“E ogni decima dell'armento o del gregge, il decimo capo di tutto ciò che passa sotto la verga del pastore, sarà consacrata all'Eterno.” (Levitico 27:32)

 

a) Abrahamo la pagò a Melchisedek, figura di Cristo, se non Cristo stesso.

Nel Vecchio Testamento la decima fu pagata "spontaneamente" da Abramo a Melchisedec, che era RE e SACERDOTE. Melchisedec è figura di Cristo.

Genesi 14:18 - Versione Riveduta

E Melchisedec, re di Salem, fece portar del pane e del vino. Egli era sacerdote dell'Iddio altissimo.

Salmi 110:4 - Versione Riveduta

L'Eterno l'ha giurato e non si pentirà: Tu sei sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedec.

Ebrei 5:6 - Versione Riveduta

come anche in altro luogo Egli dice: Tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedec.

Ebrei 5:10 - Versione Riveduta

autore d'una salvezza eterna, essendo da Dio proclamato Sommo Sacerdote secondo l'ordine di Melchisedec.

La tribù di Levi pagava la decima della decima: Melchisedec pagava la decima della decima?

La decima di Abramo non fu istituzionalizzata, ma fu solo occasionale, dal momento che non troviamo nessuna decima pagata da Isacco.

 

b) Giacobbe promise di pagare la decima.

Giacobbe promise di pagare la decima SOLO dei beni che avrebbe ricevuto da Dio, dopo che ebbe visto la scala d’oro in visione. “E Giacobbe fece un voto, dicendo: "Se Dio è meco, se mi guarda durante questo viaggio che fo, se mi dà pane da mangiare e vesti da coprirmi, e se ritorno sano e salvo alla casa del padre mio, l'Eterno sarà il mio Dio; e questa pietra che ho eretta in monumento, sarà la casa di Dio; e di tutto quello che tu darai a me, io, certamente, darò a te la decima". (Genesi 28:20-22)

Da notare che la casa di Dio è… una pietra e la decima riguarda solo i beni… “futuri” e non quelli attuali di Giacobbe.

 

c) LA LEGGE DI MOSÉ

Successivamente, con la legge di Mosè, la decima era pagata da undici tribù alla dodicesima: quella dei leviti, perché la loro parte era l'Eterno. I leviti SERVIVANO il Tempio. I leviti a loro volta pagavano la decima ai SACERDOTI figli di Aaronne. Come si può notare la decima era data esclusivamente a SACERDOTI o ai SERVITORI di Dio. Il Butindaro riassume: "Dio assegnò una mercede sia ad Aaronne ed ai suoi figliuoli e sia ai Leviti che esercitavano un ufficio differente dal loro, ed essa era costituita; dalle cose santissime non consumate dal fuoco che gli Israeliti offrivano a Dio, dalle primizie di ciò che produceva la loro terra, e dai primi parti delle loro vacche, delle loro pecore e delle loro capre per quel che concerneva la mercede di Aaronne e i suoi figli; dai nove decimi di tutte le decime dei figliuoli d'Israele, per quel che concerneva la mercede dei Leviti. Ecco a che cosa servivano le decime sotto la legge; servivano a pagare i Leviti e la famiglia del sommo sacerdote."

Se tale legge fosse applicata sic et simpliciter alla chiesa cristiana, troveremmo che i fedeli dovrebbero pagare la decima ai pastori (alla Chiesa) e poi la Chiesa dovrebbe pagare la decima a Dio, bruciandola sull'altare di bronzo. Ciò comporterebbe il bruciamento di banconote, cosa vietata dalla legge penale italiana.

Si può dunque dire che nel Vecchio Testamento Dio stesso (e non Mosè o Melchisedec, o Abramo o altri) disse: "E ai figliuoli di Levi io do come possesso tutte le decime in Israele in contraccambio del servizio che fanno, il servizio della tenda di convegno" (Numero 18:21); e inoltre comandò questo ai Leviti: "Quando riceverete dai figliuoli d'Israele le decime che io vi do per conto loro come vostro possesso, ne metterete da parte un'offerta da fare all'Eterno; una decima della decima;" (Numeri 18:26-28,30,31).

Gli Israeliti dovevano, per ordine di Dio, dare la decima delle loro entrate ai Leviti, i quali avevano a loro volta l'ordine, secondo la legge, di prendere le decime dal popolo ed anche quello di mettere da parte la decima delle decime ricevute e di darla ad Aaronne.

 

3) LA DECIMA NON ERA UN’OFFERTA MA UNA LEGGE.

“…aveva messo a disposizione di quest'ultimo una camera grande là dove, prima d'allora, si riponevano le offerte, l'incenso, gli utensili, la decima del grano, del vino e dell'olio, tutto ciò che spettava per legge ai Leviti, ai cantori, ai portinai, e la parte che se ne prelevava per i sacerdoti.” (Nehemia 13:5)

Si badi bene dunque che la decima non era una regalia ma una vera e propria tassa, stabilita per legge di Dio.

 

a) LA DECIMA TRIENNALE

"Alla fine d'ogni triennio, metterai da parte tutte le decime delle tue entrate del terzo anno, e le riporrai entro le tue porte; e il Levita, che non ha parte né eredità con te, e lo straniero e l'orfano e la vedova che saranno entro le tue porte verranno, mangeranno e si sazieranno, affinché l'Eterno, il tuo Dio ti benedica in ogni opera a cui porrai mano" (Deut. 14:28,29).

            No comment!

Sarebbe troppo facile fare ironia sui sostenitori della decima, che rispettano la Bibbia finché loro conviene e ne obliterano ciò che a loro rimarrebbe oltremodo sgradito!

 

b) IL RISCATTO DI CIO’ CHE VENIVA DATO COME DECIMA

La decima non era degli uomini ma di Dio.

Per questo motivo, se qualcuno avesse avuto intenzione di riprendersi qualcosa di affettivo (figli, servi, animali, cose) già consegnato come decima, poteva chiederne il riscatto.

Ciò che veniva dato COME DECIMA però poteva essere riscattato in base a questi criteri: “Se uno vuol riscattare una parte della sua decima vi aggiungerà il quinto.” (Levitico 27:31)

 

 

2) NEL SACERDOZIO DI MELCHISEDEK 

Con la venuta di Gesù Cristo, cambia il Testamento e cambia la legge.

Gesù è sacerdote di un ordine sacerdotale NUOVO: l’ordine di Melchisedec, che ha un santuario “dove Gesù è entrato per noi qual precursore, essendo divenuto Sommo Sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedec. (Ebrei 6:20)

O NOI ACCETTIAMO IL FATTO CHE GESU' HA ADEMPIUTO LA LEGGE (E NON NOI) OPPURE RICADREMO SEMPRE NELLA TENTAZIONE DI UBBIDIRE NOI AD UNA LEGGE CHE SI E' GIA' ADEMPIUTA IN CRISTO!

Molto interessante e decisiva è la lettura di Ebrei 7, da 1 a 28.

Riportiamo i tratti salienti:

Melchisedec, re di Salem, sacerdote dell'Iddio altissimo, che andò incontro ad Abramo quand'egli tornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse, a cui Abramo diede anche la decima d'ogni cosa

Melchisedec è (7:3)  senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fin di vita, ma rassomigliato al Figliuol di Dio, questo Melchisedec rimane sacerdote in perpetuo. (7:7) Ora, senza contraddizione, l'inferiore è benedetto dal superiore; (7:11) Ora, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico (perché su quello è basata la legge data al popolo), che bisogno c'era ancora che sorgesse un altro sacerdote secondo l'ordine di Melchisedec e non scelto secondo l'ordine d'Aronne? (7:12) Poiché, mutato il sacerdozio, avviene per necessità anche un mutamento di legge. (7:17) Tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedec. Ed …ha un sacerdozio che non si trasmette; (7:25) ond'è che può anche salvar appieno quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro. (7:28) La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a infermità; ma la parola del giuramento fatto dopo la legge costituisce il Figliuolo, che è stato reso perfetto per sempre.

In base a Galati 5:23 "contro tali cose non c'è legge.". La legge del FRUTTO DELLO SPIRITO è superiore alla legge del Vecchio Testamento.

Nel Nuovo Testamento leggiamo che Gesù, non è disceso dalla tribù di Levi, alla quale apparteneva il sacerdozio, ma da quella di Giuda, "circa la quale Mosè non disse nulla che concernesse il sacerdozio" (Ebrei 7:14).

È mutato il sacerdozio.

Occorre decidersi, perché come cristiani, noi apparteniamo a Cristo e non a Mosè.

Sul sacerdozio levitico era basata la legge della decima: mutato sacerdozio, è avvenuto, per forza di cose, un mutamento pure della legge.

Infatti troviamo scritto: "Mutato il sacerdozio, avviene per necessità anche un mutamento di legge" (Ebrei 7:12); di conseguenza, noi non siamo più sotto la legge di Mosè (basata sul sacerdozio levitico), ma sotto la legge di Cristo (basata sul sacerdozio di Cristo) la quale non comanda di dare la decima come invece fa quella di Mosè.

 

In base a tale NUOVO ordine sacerdotale, si stabiliscono le seguenti condizioni:

1) Siamo MINISTRI DI UN NUOVO PATTO.

I credenti in Cristo VIVONO nel Nuovo Testamento, LEGGONO di più il Nuovo Testamento, PREDICANO il Nuovo Testamento. Addirittura la vera e BIBLICA definizione dei pastori è: "ministri di un nuovo patto" (2 Corinzi 3:6). Il Vecchio Testamento va letto DAL PUNTO DI VISTA DEL NUOVO.

Se così non fosse, non potremmo capire perché la circoncisione è quella del cuore, perché la domenica è il primo giorno della settimana, perché lo Spirito Santo si manifesta ancora sotto forma di lingue nuove, perché la chiesa di Cristo è una chiesa di primogeniti, perché non è peccato ciò che entra nella bocca ma ciò che ne esce, perché il nostro Dio si chiama Gesù Cristo, perché siamo testimoni di Cristo e non di Geova...

Il Vecchio Testamento è stato scritto per anticipare il Nuovo: Dio-Padre aveva in mente Dio-Figlio quando scrisse della progenie della donna che schiacciava la testa del serpente, quando fece delle tuniche di pelle ad Adamo ed Eva, quando la VOCE di Dio passeggiava nel giardino, quando Mosè innalzò il legno per aprire il Mar Rosso e quando innalzò il serpente di rame, quando Eliseo gettò un legno e l'ascia di ferro galleggiava...

Gesù aprì la mente dei suoi due accompagnatori sulla strada di Emmaus "E cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che LO concernevano." (Luca 24:27)

Il Vecchio Testamento "gronda" del Sangue di Cristo, ma occorre saper discernere, sotto la guida dello Spirito Santo. Provare per credere, ma soprattutto è necessario CHIEDERE: "se alcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio che dona a tutti liberalmente senza rinfacciare, e gli sarà donata." (Giacomo 1:5)

Risulta così completamente indifferente la discussione di lana caprina se la decima sia stata introdotta da Mosè o prima di Mosè: per regolarità comunque le due cose coincidono, perché la Genesi, secondo la tradizione ebraica, è stata scritta da Mosè (o da chi per lui).

Risulta dunque inattendibile chi si sofferma unicamente su passi del Vecchio Testamento, senza guardarli attraverso IL FILTRO del Nuovo Testamento. Risulta anche incredibile che i cristiani continuino a farlo. È comunque una questione di scelta e di maturità.

            Il Vecchio Testamento è IMPERFETTO come si afferma implicitamente in Ebrei 8:7: " Poiché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non si sarebbe cercato luogo per un secondo."

La Parola di Dio ha evidenziato che "la legge non ha condotto nulla a compimento" (Ebrei 7:19) e che Gesù è venuto per completarla appunto perché era incompleta. La NUOVA LEGGE di Cristo è chiamata "la legge della libertà (Giacomo 1:25) perché noi sotto la sua legge siamo liberi di dare tutti i soldi che vogliamo e possiamo.

 

 

2) I CRISTIANI NON SONO SOTTO LA GIUSTIZIA della LEGGE DI MOSÈ MA SOTTO LA GRAZIA DELLA LEGGE DI CRISTO, come FIGLI

Il Nuovo Testamento dice che TUTTI i credenti entrano a far parte di un popolo di RE e SACERDOTI: la decima adesso loro non la possono più dare: LA POTREBBERO RICEVERE! Ma da chi, se non ci sono le altre tribù? Che non venga in mente di chiedere la decima al popolo ebraico...!

La parola "decima", non ha più senso, né luogo nel Nuovo Testamento di Gesù Cristo: per essere più espliciti va detto, ripetuto, ribadito e riaffermato che la decima è una tassa che veniva pagata perché Dio era il PADRONE della terra e l'uomo ne era l'affittuario.

Dio voleva (ed era giusto così) che Gli venisse riconosciuta LA PROPRIETA'.

Con Gesù il rapporto cambia completamente.

Noi credenti in Lui diventiamo FIGLI (Giovanni 1:12) e PADRONI: "tutto è vostro" (1 Corinzi 3:22)

A chi dovremmo riconoscere la proprietà? A noi stessi?

Volendo essere più espliciti, la decima non esiste più, perché i credenti in Cristo sono TUTTI sacerdoti.

Gesù non svende le opere, ma le fa dipendere dalla fede.

L'Evangelo in questo è tremendo: "Infatti la promessa di essere erede del mondo non fu fatta ad Abrahamo o alla sua discendenza in base alla legge, ma in base alla giustizia che viene dalla fede. Perché, se diventano eredi quelli che si fondano sulla legge, la fede è resa vana e la promessa è annullata; (Romani 4:13)

Tutta la tradizione giudaica servì a Gesù per inquadrare, in maniera aperta e perfetta, tutto il rapporto dell'uomo con Dio.

Sulla decima e su altre tasse, imposte, obblighi, pesi ed oneri, le parole di Gesù fanno testo: "E quando furono venuti a Capernaum, quelli che riscuotevano le didramme si accostarono a Pietro e dissero: Il vostro maestro non paga egli le didramme? Egli rispose: Sì." (Matteo17:24-25)

 

3) I credenti in Cristo sono FIGLIUOLI, non STRANIERI

Perché Gesù pagò?

Povero Pietro! Fin lì arrivava la sua "religione": non aveva altre risposte da dare! Tutto il Vecchio Testamento gli doveva essere presente come una mazzata sul capo!

Il racconto però prosegue: "E quando fu entrato in casa, Gesù lo prevenne e gli disse: Che te ne pare, Simone? I re della terra da chi prendono i tributi o il censo? Dai loro figliuoli o dagli stranieri? Dagli stranieri, rispose Pietro. Gesù gli disse: I figliuoli, dunque, ne sono esenti."  (Matteo17:25-26)

            Ecco la risposta di Gesù: "La mia famiglia non mi dovrà pagare nulla, essendo io il RE"

            Il Suo Regno è venuto e i credenti sono "FIGLIUOLI DEL REGNO" (Matteo 8:12; 13:38; 20:21; Colossesi 1:13)

            Benedetto Gesù, che ci ha affrancato dalle grinfie della legge e ci ha fatto entrare nella Sua Famiglia!

Ecco perché non si parla mai di decima nel N.T. se non in senso dispregiativo (il fariseo), ma sempre di contributo (la vedova) o di offerte.

In Marco 12:41 leggiamo che Gesù non si pose a sedere davanti alla cassa delle decime ma delle OFFERTE "E postosi a sedere dirimpetto alla cassa delle offerte, stava guardando come la gente gettava danaro nella cassa; e molti ricchi ne gettavano assai."

È davanti alle LIBERE offerte che si vede il donatore...

La decima fa conoscere a tutti ciò che sta nella mano destra e poi lo si vuole dalla mano sinistra... Non così il CRISTIANO che dà senza far sapere alla destra ciò che viene dato con la sinistra (Matteo 6:3). Se accettiamo o ammettiamo o facciamo sopravvivere la decima, accettiamo di nuovo che è Dio il solo padrone e non anche noi.

Gesù è allora venuto invano!

Lui è venuto a comunicarci una proprietà e noi, con la decima, gliela contestiamo, se non addirittura gliela rifiutiamo. Lui vuole farci "figli" e noi gli diciamo: "preferiamo pagare da decima dei servi"

È lo stesso sentimento che aveva IL FIGLIO della parabola del figliuol prodigo: "trattami come uno dei tuoi servi." (Luca 15:19)

La risposta del Padre è assai nota: "Presto, portate qua la veste più bella e rivestitelo, e mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi; e menate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, e mangiamo e rallegriamoci, perché questo mio figliuolo era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato."

Non mettiamoci a contestare una figliolanza...

Sarebbe però stato uno scandalo per i Leviti dell'epoca, tornare a mani vuote al Tempio, senza il tributo di Gesù: avrebbero dovuto giustificare il loro operato e Gesù avrebbe dovuto anticipare la rivelazione che avrebbe dato sulla croce, quando morendo al posto dei peccatori, li avrebbe affrancati dalla schiavitù della legge del peccato. Per evitare tutto questo, Gesù offrì a Pietro la soluzione: "Ma, per non scandalizzarli, vattene al mare, getta l'amo e prendi il primo pesce che verrà su; e, apertagli la bocca, troverai uno statere. Prendilo, e dallo loro per me e per te." (Matteo 17:27)

Un giorno, a un giovane ricco Gesù rispose: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi ciò che hai e dallo ai poveri, ed avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguitami." (Matteo 19:16-22 Marco 10:21). La legge di Gesù è tremenda: non fare affidamento sui tuoi averi ma su di Lui. Gesù ti regge, se ti affidi veramente su di Lui!

            Questa è la fede.

Non lasciamoci ingannare dal fatto che tra la legge di Cristo, sotto il cui regno siamo noi, e la legge di Mosè, vi sono delle leggi uguali, richiamate peraltro nel Nuovo Testamento (i 27 libri dei Vangeli, Atti, Lettere ed Apocalisse).

Il vero discernimento spirituale dei cristiani sta tutto qui: vi sono molte leggi che Dio diede specificatamente ad Israele, che per i credenti in Gesù Cristo sono "superate", perché proprio da esse sono stati liberati.

Dio ha sempre preteso l'ubbidienza: nel Vecchio Testamento l'ha voluta dando delle regole ferree come scelta di fede; nel nuovo Testamento dando Gesù Cristo, come oggetto di fede. In tale ottica si possono capire e giustificare le leggi sulla circoncisione della carne, sull'osservanza dei sabati, dei noviluni, delle feste e a quelle sugli animali puri ed impuri, quelle sui sacrifici e sulla decima.

I credenti in Cristo Gesù, non sono un popolo senza legge, ma che vive secondo la legge perfetta di Cristo. La prova fu che proprio Gesù Cristo, quando riprese gli scribi ed i Farisei, disse loro: "Guai a voi, scribi e Farisei, ipocriti, perché pagate la decima della menta e dell'aneto e del comino e trascurate le cose più gravi della legge: il giudizio, e la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre" (Matteo 23:23). Perché "guai a voi"? Perché non è così che si sarebbe arrivati alla salvezza e, una volta ottenutala, non è così che la si sarebbe mantenuta.

 

Che vuol dire senza tralasciare le altre?

LUCA 11:43

Ecco il passo sinottico di Luca 11:42 “Ma guai a voi, farisei, perché pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erba, e trascurate la giustizia e l'amor di Dio! Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre.”

Rispetto alla legge, essa andava filtrata attraverso la GIUSTIZIA e l’AMORE ma non è stato fatto, così come Gesù stesso afferma dicendo: “Queste sono le cose che bisognava fare”.

IL VERBO E’ AL PASSATO, non al presente!

Anche qui la traduzione della Nuova Riveduta dice “senza tralasciare le altre”, ma il verbo è tradotto in tutti i passi con PERDONARE, come si può vedere…

Gesù dunque CHIUDE il discorso della decima, poiché accusa i pagatori che NON HANNO FATTO QUALCOSA che avrebbe fatto sopravvivere la decima stessa…

Condire la legge di Mosè con amore, giustizia e misericordia era qualcosa di IMPOSSIBILE per gli stessi Ebrei, che hanno fatto e fanno ancora della legge il loro limite da non superare mai!

Gesù SUPERA LA LEGGE e annulla il sabato sottomettendolo a Se Stesso, annulla la decima sottomettendola alla condizione nuova di “figlio”, annulla i precetti levitici sottomettendoli alla “GUIDA DELLO SPIRITO SANTO”.

 

Matteo 23:23

“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell'aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre.

La traduzione letterale allora sarebbe invece questa:

23:23 kakeina me aphienai

“E le altre cose (bisognava) non perdonarle”

Il verbo è lo stesso di Matteo 9:6; Marco 2:7; Marco 2:10; Luca 5:21; Luca 5:24; Luca 11:42; I Corinzi 7:11;

 

Poiché IO VI DICO, che da ora in avanti non mi vedrete più, finché non direte: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore!»" (Matteo 23:38-39)

Quale Signore? Abbiamo capito che il Signore e Dio è Gesù?

"O Galati insensati, chi v'ha ammaliati, voi, dinanzi agli occhi dei quali Gesù Cristo crocifisso è stato ritratto al vivo?... Siete voi così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne? (Galati 3:1,3)

Perché? Perché Gesù disse che "la legge ed i profeti hanno durato fino a Giovanni" (Luca 16:16). Adesso si cambia musica: c'è Gesù!

Per questo motivo, dobbiamo avere il discernimento di tralasciare alcune cose della legge non più utili alla SANA DOTTRINA di Cristo, per non ricadere sotto il giogo della legge (dal quale siamo stati affrancati) e non scadere dalla grazia.

Il principio che abolisce la decima è lo stesso di quello che abolisce i precetti sui cibi proibiti, sul contatto dei cadaveri, ecc., tutte cose destinate a perire con l'uso, o forse sarebbe meglio dire "destinate a perire per l'inutilità dell'uso". Attenzione: "Nessuno a suo talento vi defraudi del vostro premio per via d'umiltà e di culto degli angeli affidandosi alle proprie visioni, gonfiato di vanità dalla sua mente carnale, e non attenendosi al Capo, dal quale tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme per via delle giunture e articolazioni, prende l'accrescimento che viene da Dio. Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti, quali: Non toccare, non assaggiare, non maneggiare (cose tutte destinate a perire con l'uso), secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini ?" (Colossesi 2:18-22)

Se l'apostolo Paolo scrive questo ai Colossesi è perché aveva constatato che era avvenuta una cosa imprevista: dei credenti VOLEVANO tornare a sottostare a dei precetti dai quali erano stati liberati. Il pericolo si ripete oggi con la decima!

Se si considerano i precetti sugli olocausti, sui sacrifici di azioni di grazie, sui sacrifici per il peccato, il precetto sul sabato, sui noviluni, sulle feste giudaiche, il precetto sulla circoncisione della carne, i precetti sui cibi con il divieto ai Giudei di mangiare certi cibi, il precetto sulla decima, il divieto fatto ai Giudei di non prendere in marito o in moglie persone delle altre nazioni, ecc. non possiamo che ringraziare Gesù Cristo che ce ne ha DEFINITIVAMENTE liberato. La Sua morte è la dimostrazione ETERNA della liberazione.

 

4) La decima non è un peso imposto dallo Spirito Santo.

"Poiché è parso bene allo Spirito Santo ed a noi di non imporvi altro peso all'infuori di queste cose, che sono necessarie; cioè: che v'asteniate dalle cose sacrificate agl'idoli, dal sangue, dalle cose soffocate, e dalla fornicazione; dalle quali cose ben farete a guardarvi. State sani." (Atti 15:28-29)

Come si può notare, la decima NON C'È!

            Il perché poi si citano SOLO questi 4 precetti è cosa da capire nell'ottica di una condivisione con lo Spirito Santo di cose che in quel momento erano il massimo dello sforzo mentale che gli ebrei dell'epoca erano disposti a concedere. Si noti che ciò era "parso bene allo Spirito Santo ed a noi". I veri credenti di oggi (come di ogni altra epoca passata) sono ancora più liberi, sempre se capiscono in cosa consiste veramente la Volontà di Dio.

 

5) La decima non è una pratica religiosa evangelica.

"La religione pura e immacolata dinanzi a Dio e Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo." (Giacomo 1:27)

Certo, se conservarsi puri DAL mondo può sembrare troppo, allora significa che amiamo troppo il mondo e, nel caso della decima, il denaro...

Anche questo può essere un segno... per chiedere aiuto a Gesù.

Nessuna Chiesa Evangelica è immune dal pericolo di far entrare nella propria dottrina qualcosa di estraneo oppure di "cedere" alla tentazione di sfruttare l'Evangelo per scopi diversi per i quali è stato dato.

Bramosia di ricchezza, desiderio di successo, voglia di potere, culto della propria personalità, ricerca del piacere, aspirazione delle cose del mondo ed altre carnalità spingono i credenti e i pastori a volere di più e di meglio del semplice sostegno di Cristo.

 

6) La decima non è un comandamento.

Il comandamento dice: "Ama il Signore con TUTTO il tuo cuore, con TUTTA la tua mente, con TUTTA la tua anima, con TUTTA la tua forza". Non diamo primizie o le decime al Signore, sia pure senza le cerimonie fastose delle feste cattoliche o di altre religioni: diamo piuttosto il cuore.

Ho conosciuto un fratello brasiliano venuto in Italia il quale mi ha fatto vedere "la busta delle decime" (la conservo ancora)  con i timbri messi ogni mese dal cassiere della Chiesa. Quando ha voluto dimettersi da consigliere... non ha pagato più la decima! Nella Chiesa pentecostale brasiliana, vige il regolamento che i consiglieri decadono dalla carica "automaticamente" se non danno più la decima...

Il credente, quando accetta Gesù, dà la vita per Lui. Non noti tantissimi episodi di conversioni in cui i neoconvertiti si sono trovati di fronte ad opposizioni familiari, ad angherie e violenze a frodi e furti e ad ogni tipo di vessazione materiale e psicologica. Se loro non avessero messo in conto di dare TUTTO, non si sarebbero mai convertiti..

Se invece piace riscuotere un tot fisso ogni mese (perché questa è la decima) allora abbiamo adottato non più l'Evangelo della GRAZIA ma l'Evangelo dei commercianti, che è ben misera cosa!

Con tale "decima" illecitamente riscossa, perché evangelicamente infondata, i pastori fanno il loro (porco) comodo, atteggiandosi a manager di successo, comprandosi macchine di prestigio che facciano capire come il Signore benedice il loro ministero…

Essi hanno assaggiato "il frutto proibito" e hanno visto che era buono e saporito. Con i soldi in mano, i pastori diventano potenti e arroganti, pieni di pretese, come Giuda che "gestiva" il patrimonio di Cristo, se così lo possiamo chiamare. Il gruppo di credenti, che costituisce la vera Chiesa Vivente di Gesù Cristo, Capo Vivente, viene così concepito dai pastori come una organizzazione che acquista beni e gestisce servizi!!!!

Succede uno dei più grandi malefici che si possano verificare: la sostituzione della comunità/chiesa con l'organizzazione/chiesa. Con tale sostituzione la chiesa diventa una persona giuridica indipendente dai credenti e…. purtoppo bisogna dirlo… indipendente anche da Gesù!

La differenza fra decima ed offerta è che la decima, anche se data in gran segreto (le tasse sono però "pubbliche"), è sempre il frutto di un calcolo fatto in base ad un introito, l'offerta non considera l'introito, ma l'intero patrimonio che si possiede. Se con la decima abbiamo tacitato la nostra coscienza guardando ai soldi, con l'offerta, noi volgiamo lo sguardo a Cristo e ai bisogni del Suo Corpo (la Sua Chiesa) e provvediamo questa volta, secondo la nostra VERA riconoscenza a Gesù, prendendo da TUTTO quello che abbiamo, fosse anche tutto.

La decima è la percentuale di un guadagno; l'offerta considera la percentuale di un RAPPORTO in cui non ci sono solo i soldi, ma la salute, la promessa della vita eterna, la gioia, la lode, l'amicizia, l'amore, ecc.

Come si può calcolare la decima dell'amore?

Ecco perché possiamo cantare: "Entrate nelle sue porte con ringraziamento, e nei suoi cortili con lode; celebratelo, benedite il suo nome." (Salmo 100:4)

Sicuramente non starà scritto mai: "venite a me con la decima"! Offenderemmo il Suo Nome!

Finita la decima, è finito anche il discorso di donare al Signore la primizia di ciò che Lui ha permesso di guadagnare (proprio come per i frutti della terra, che Lui ha fatto nascere e sviluppare...)

 

7) L’offerta è una diakonia riservata solo a chi si sente di assumersela.

Tre passi dimostrano come la DECIMA è stata SOSTITUITA da sovvenzioni di denaro che non sono più il calcolo matematico di determinati introiti, ma il frutto di un intimo ed esclusivo rapporto di SERVIZIO spirituale (la diaconìa!):

- Atti 11:29 "E i discepoli determinarono di mandare a ciascuno secondo le sue facoltà (in greco c'è scritto "diaconìa"), una sovvenzione ai fratelli che abitavano in Giudea"

- 2 Corinzi 9:12  "Poiché l'adempimento (in greco: "diaconìa") di questo servizio sacro (leiturghìas) non solo supplisce ai bisogni dei santi, ma più ancora produce abbondanza di ringraziamenti a Dio;  perché a causa della prova di questa sovvenzione (in greco c'è ancora "diaconìas") glorificano Iddio per l'ubbidienza all'Evangelo di Cristo che voi confessate, e per la liberalità con cui partecipate ai bisogni loro e di tutti."

- Ebrei 6:10  "...poiché Dio non è ingiusto da dimenticare l'opera vostra e l'amore che avete mostrato verso il suo nome coi servizi (in greco c'è "diaconùntes") che avete reso e che rendete tuttora ai santi."

Se la Parola di Dio ha ancora un'autorità in noi e fra i credenti, non possiamo predicare chiacchiere, ma la sostanza della nostra intima DIAKONIA che è ben altra cosa del versamento "pubblico" della decima del Vecchio Testamento.

La Diaconia, per chi non lo sapesse, non è il servizio degli schiavi o di uomini sottoposti a leggi, ma è il servizio degli uomini liberi. La decima è la negazione della liberalità e della libertà che Cristo ci ha dato, ma veramente dato! (Giovanni 8:36)

 

8) I ministri di Cristo non possono riscuotere alcuna decima.

C’è un fatto gravissimo: nessun credente potrebbe riscuotere la decima da un altro credente, perché sono entrambi figli. Un fratello non può pagare una tassa ad un confratello.

Ciò avallerebbe la divisione del popolo di Dio in due categorie: fedeli che pagano la decima e sacerdoti che la ricevono. Questa è l'eresia cattolica dell'ordine sacro, che ricalca quella dei Incoltiti odiati dall'apostolo Giovanni nell'Apocalisse. Nelle Chiese evangeliche la divisione fra clero e fedeli è stata sempre esclusa e combattuta, a differenza della Chiesa Cattolica.

    Tale divisione fra fedeli e pastori (anziani-presbuteri o preti), era predicata fin dall’epoca apostolica, dai Nicolaiti, la setta odiata dall’apostolo Giovanni nel capitolo 2 dell’Apocalisse sia nella lettera alla Chiesa di Efeso (versetto 6: “Ma tu hai questo: che odii le opere dei Nicolaiti, le quali odio anch'io”), sia nella lettera alla Chiesa di Pergamo (versetti 14 e 15: “Ma ho alcune poche cose contro di te: cioè, che tu hai quivi di quelli che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac a porre un intoppo davanti ai figliuoli d'Israele, inducendoli a mangiare delle cose sacrificate agli idoli e a fornicare. Così hai anche tu di quelli che allo stesso modo professano la dottrina dei Nicolaiti. Ravvediti dunque; se no, verrò presto da te, e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca.”)

            L’origine gnostica dei Nicolaiti rivela la tendenza di presentare un cristianesimo puro predicato solo dai puri (preti, catari), coloro cioè che si separano dal popolo dei fedeli per praticare il celibato e il formalismo giudaico ortodosso. La decima serviva alle necessità dei fratelli "appartati" per il servizio a Dio.

Il movimenti dei Nicolaiti (Nikolaitvn; letteralmente Nikh luv laoV “la vittoria separata dal popolo”) recò tanta confusione, nei primi tre secoli dopo Cristo, che da subito se ne avvertì la pericolosità. L’origine risale addirittura a Simon Mago (Atti 8:9-24), che ebbe come discepoli l’eretico Menandro ed in seguito Marcione. Il papa Alessandro III, in un concilio ecumenico Laterano (5-22 marzo 1179) “ripristina vecchie decisioni concernenti gli abusi della vita ecclesiastica (simonia, nicolaismo), il potere temporale della Chiesa, gli abusi dei religiosi”(Encicl. Peruzzo Larousse vol.I pag. 329).

Simon Mago e i Nicolaiti sono gli unici uomini “maledetti” espressamente nel Nuovo Testamento!

            Non ha dunque senso parlare di origine divina o meno della decima: i fatti sono questi. La Bibbia è questa: non ne abbiamo un'altra, come i mormoni...

            Ogni senso di riconoscenza fatta da uomini timorati di Dio passa necessariamente attraverso la DOTTRINA DI CRISTO, altrimenti non è autentica. È solo un pretesto per assecondare i propri desideri, che, pur pii e comprensibili, non hanno nulla a che vedere con la verità. Anzi, il giudizio è già emesso: "Chi passa oltre e non dimora nella dottrina di Cristo, non ha Iddio. Chi dimora nella dottrina ha il Padre e il Figliuolo." (2 Giovanni 1:9)

            Molti pastori, anche telepredicatori di grande talento, finché annunciano la grazia della salvezza in Cristo, fanno un grande e benedetto lavoro, ma quando poi chiedono la decima, fanno inciampare i loro ascoltatori nella stessa roccia che loro predicano.

L'Eterno disse ad Aaronne: 'Ecco, di tutte le cose consacrate dai figliuoli d'Israele io ti do quelle che mi sono offerte per elevazione: io te le do, a te e ai tuoi figliuoli, come diritto d'unzione, per legge perpetua.. (Num. 18:8-19).

Gesù invece disse: "E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figliuoli, o campi per amor del Mio Nome, ne riceverà cento volte tanti, ed erediterà la vita eterna." (Matteo 19:29; Marco 10:30)

 

9) Gesù era sovvenzionato con libere donazioni

            Gesù era sovvenzionato da persone che provvedevano a Lui con le proprie ricchezze, senza però farsi condizionare dai suoi benefattori.

            Per certe persone molto benestanti può costituire un vero e proprio ministero il fatto che essi possano dare soldi! «Siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l’uno dell’altro. E siccome abbiamo dei doni differenti secondo la grazia che ci è stata data, se abbiamo dono di profezia, profetizziamo secondo la proporzione della nostra fede; e di ministero, attendiamo al ministero; se d’insegnamento, all’insegnare; se di esortazione, all’esortare; chi dà, dia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere pietose, le faccia con allegrezza.» (Romani 12:8)

            Le offerte comunque non sono obbligatorie e neppure indispensabili come afferma l’apostolo Paolo in un passo, cui non viene mai data importanza nelle chiese: «affinché, quando verrò, non ci siano più collette da fare»  (1 Corinzi 16:2)

            L’impegno richiesto dall’apostolo Paolo era specifico e il suo consiglio è valido ancora oggi: «Ogni primo giorno della settimana ciascun di voi metta da parte a casa quel che potrà secondo la prosperità concessagli» (1 Corinzi 16:2). Occorre però essere motivati e sapere perché e per chi mettere da parte quei soldi!

            La distinzione fra offerte e collette, non cambia di molto la sostanza della libera contribuzione del credente, fatta a cuore «allegro»: se il Signore, che vede nel profondo dei disegni dei pensieri dei sentimenti, nota dolore o tristezza nel donatore, il primo a contristarsene è proprio Lui. Dio ama il donatore allegro, per cui «dia ciascuno secondo che ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza perché Iddio ama un donatore allegro.» (2 Corinzi 9:7)

            Dio non ha bisogno di soldi!

            Ha solo bisogno di cuori generosi, come è generoso Lui!

            Ha però bisogno di amministratori onesti e di credenti allegri.

 

10) Gli anziani pagano per i neofiti

Ecco, questa è la terza volta che son pronto a recarmi da voi; e non vi sarò d'aggravio, poiché io non cerco i vostri beni, ma voi; perché non sono i figliuoli che debbono far tesoro per i genitori, ma i genitori per i figliuoli.”

(II Corinzi 12:14)

 

11) La decima non serve ai pastori

Ai pastori serve l'Evangelo.

Essi vivono dell'Evangelo.

A Gesù non mancò mai nulla, anzi aveva tutto pienamente e abbondantemente: era tanto ricco che dette da mangiare a migliaia di persone e persino in due occasioni. Era padrone della vita e della morte. La sua autorità era (ed è) infinita: persino i demoni Gli erano (e sono) sottoposti.

Vivere dell'Evangelo che significa? Non è il vivere fatto solo di soldi e di beni materiali, ma anche di rivelazioni e di predicazioni al servizio della Parola che non è di chi la predica: è data a lui, che ci fa bella figura perché la Parola di Dio è perfetta ed è un pozzo senza fondo, nell'infinita conoscenza di un Dio infinito. Quando la Parola viene tagliata rettamente, essa sorprende piacevolmente chi la predica, perché Dio conferma sempre la Sua Parola, quando essa viene predicata in maniera autentica e sotto la guida dello Spirito Santo.

Gesù fece uso del diritto di non lavorare per darsi interamente alla predicazione e all'insegnamento della Parola; molte donne lo seguivano e assistevano sia lui che i suoi apostoli con i loro beni. Nel comportamento di quelle donne noi vediamo l'adempimento della Parola che dice: "Colui che viene ammaestrato nella Parola faccia parte di tutti i suoi beni a chi l'ammaestra" (Gal. 6:6).

Aaronne e i suoi figli erano stati unti per esercitare il sacerdozio, e avevano il diritto di mangiare ciò che veniva offerto sull'altare e le primizie che gli Israeliti offrivano all'Eterno; era il diritto d'unzione e proveniva da Dio.

Ogni operaio è degno della sua mercede: paga l'Eterno!

Se qualche operaio "fraudolento" ha creduto di predicare l'obbligo o la facoltà di pagare la decima con lo scopo di poter aggiungere... una esse a mercede, ed avere una "mercedes", questo è un abuso, perché non è biblico.

La frode sussiste anche se c'è la buona fede, perché chi insegna agli altri, queste cose le deve sapere, altrimenti è meglio che non predichi. Se predicare sciocchezze o falsità sia ammissibile, allora dobbiamo rivedere il concetto di "ministri dell'Evangelo"...

Il comando apostolico è chiaro: "Ti ripeto l'esortazione che ti feci quando andavo in Macedonia, di rimanere ad Efeso per ordinare a certuni che non insegnino dottrina diversa" (1 Timoteo 1:3)

            Vivere dell'Evangelo è una regola bellissima e non ha bisogno di eccezioni che la confermino: "Non mettere la museruola al bue che trebbia; e l'operaio è degno della sua mercede" (1 Timoteo 5:17,18; Luca 10:7). Si sa che al bue viene concesso di mangiare una parte del grano che trebbia. La stessa cosa succede quando un credente riceve dal Signore il compito di predicare o di ammaestrare o di evangelizzare o di pascolare o di insegnare: essi vengono sostenuti dagli altri credenti per ordine e concessione del Signore, il Padrone della Vigna: Egli metterà in cuore a tutti di sostenere l'Opera, benedicendo ogni cosa. Per far ciò non bastano grandi cifre, ma solo cinque pani e due pesci, cioè quello che appartiene ai discepoli. Dove non arrivano i credenti, arriva il Signore!

Il Signore "lavora" così: "datemi prima tutto quello che avete"; Egli disse: "date loro voi da mangiare! Ed essi gli risposero: Non abbiamo qui altro che cinque pani e due pesci. Ed egli disse: Portatemeli qua." (Matteo 14:16-18)

Coloro che vengono ammaestrati nella Parola hanno dunque il sacro compito di sostenere quanti si affaticano nella Vigna: a volte anche un bicchiere d'acqua verrà grandemente apprezzato da Colui che paga i lavoratori.

Gesù non impose la decima a nessuno, ma è una precisa responsabilità del Corpo di Cristo quello di provvedere alle necessità di chi è preposto dal Signore, affinché nulla gli manchi. Chi predica l'Evangelo ha il diritto di ricevere una sovvenzione periodica (oggi stipendio mensile) dalla comunità, che così facendo dimostra di aver raggiunto maturità e perfezione in Cristo. Per fare questo, "dia ciascuno secondo che ha deliberato in cuore suo; non di mala voglia, né per forza perché Iddio ama un donatore allegro" (2 Corinzi 9:7). Questo è più di un "comandamento", è una condizione, una "conditio sine qua non".

L'apostolo Paolo scrisse ai Corinzi: "Non abbiamo noi il diritto di mangiare e di bere?...O siamo soltanto io e Barnaba a non avere il diritto di non lavorare? Chi è mai che fa il soldato a sue proprie spese?

Come credenti io e tutti noi della mia famiglia abbiamo sempre onorato le necessità dei santi che lavorano al servizio del Signore. In tempo di guerra mio padre ha pagato di tasca sua per una decina di mesi lo stipendio al pastore che non riceveva nulla dalla chiesa centrale: se lo poteva permettere, ma non si è tirato indietro. Il Signore lo ha benedetto nel lavoro e nel dargli lunga vita. Nel marzo del 2005 è morto all’età di 98 anni facendo fino agli ultimi giorni progetti meccanici ed invenzioni come un giovane.

Rimane invece un fatto a dir poco vergognoso che alcuni pastori arrivano al punto di andare a controllare la busta paga dei credenti per vedere se hanno dato veramente la decima parte del loro salario; questo è scandaloso proprio dal punto di vista biblico! "Guardatevi dal praticare la vostra giustizia davanti agli uomini, per essere osservati da loro; altrimenti non ne avrete premio presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l'elemosina, non far suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. Ma quando tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra" (Matteo 6:1-3).

La prassi: molti pastori accettano il pagamento della decima, come un fatto normale, per l’Opera del Signore e così rimettono i credenti sotto il Vecchio Testamento, dopo averli evangelizzati e convertiti sottomettendoli al Nuovo Testamento di Gesù Cristo: essi sono pastori attaccati ai sistemi delle chiese storiche, che non hanno più olio nuovo e non conoscono più cosa significhi la dipendenza dallo Spirito Santo! Dopo aver predicato (forse!) la libertà in Cristo come figliuoli di Dio, predicano le regole riservate ai «servi»!

            Nelle loro chiese, viene lentamente offuscato e allontanato l’Evangelo della Grazia, per affermare un Vangelo diverso, ma più consono agli scopi della chiesa: l’Evangelo della Legge. Così facendo i pastori diventano prezzolati mestieranti della parola e sono stipendiati «assassini» della fede altrui, così come sta scritto: «Poiché la promessa d’esser erede del mondo non fu fatta ad Abramo o alla sua progenie in base alla legge, ma in base alla giustizia che viene dalla fede. Perché, se quelli che sono della legge sono eredi, la fede è resa vana, e la promessa è annullata». (Romani 4:13-14)

            Non è piacevole avere pastori che, invece di edificare, demoliscono e poi pagarli pure!

12)

            Nel Nuovo Testamento si ricava che, come la decima, neppure le offerte sono obbligatorie e neppure indispensabili, come afferma l’apostolo Paolo in un passo, cui non viene mai data importanza nelle chiese: «affinché, quando verrò, non ci siano più collette da fare»  (1 Corinzi 16:2).

Di ciò non se ne parla mai! In pratica ciò viene negato da quasi tutti i pastori, che tirano acqua al loro mulino, rimettendo intere comunità sotto la legge invece che sotto la grazia.

            Anche i pastori più aperti e maggiormente «ripieni di Spirito Santo», quando si tratta di soldi, dicono: «abbiamo sempre fatto così!», oppure «i soldi vanno all’opera del Signore, per l’avanzamento del Suo Regno!» La verità è che il regno di Dio invece avanza quando le anime vengono strappate a Satana e portate a Cristo!

 

12) La decima è sostituita con l'OFFERTA

La liberalità dell'offerta sostituisce l'obbligo della decima.

Di decima non se ne dovrebbe più parlare, perché tale parola ricorda, richiama e rievoca i mostri del passato di una legge che nessuno ha mai adempiuto se non Gesù Cristo, il Giusto.

            L'apostolo Paolo scrive: "ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa è utile" (1 Corinzi 10:23); ..."comportiamoci senza fare inchieste per motivo di coscienza" (1 Corinzi 10:25-28); ..."fate tutto alla gloria di Dio" (1 Corinzi 10:31);... e soprattutto... "non date motivo di scandalo... alla chiesa di Dio" (1 Corinzi 10:32).

L'apostolo Paolo, quanto alla carne, era stato un Fariseo: conosceva la decima ma si era ben guardato dal citarla una sola volta nelle sue innumerevoli lettere. Facciamo la stessa medesima cosa anche noi.

Gesù Cristo diede questo comandamento ai suoi discepoli: 'Vendete i vostri beni, e fatene elemosine; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro che non venga meno nei cieli, ove ladro non s'accosta e tignola non guasta. Perché dov'è il vostro tesoro, quivi sarà anche il vostro cuore" (Luca 12:33,34)

La decima è questione "da ragionieri"; l'offerta è questione "di cuore".

Era questo che Gesù voleva far capire col discorso del soldo della vedova. Egli non si era messo davanti al Tesoro del Tempio dove erano versate le decime, ma... davanti alla cassetta delle OFFERTE: "E postosi a sedere dirimpetto alla cassa delle offerte, stava guardando come la gente gettava danaro nella cassa; e molti ricchi ne gettavano assai. E venuta una povera vedova, vi gettò due spiccioli che fanno un quarto di soldo. E Gesù, chiamati a se i suoi discepoli, disse loro: in verità io vi dico che questa povera vedova ha gettato nella cassa delle offerte più di tutti gli altri; poiché tutti han gettato del superfluo; ma costei, del suo necessario, vi ha gettato tutto ciò che possedeva, tutto quanto aveva per vivere." (Marco12:41-44)

Il credente offre soldi COL CUORE, non con la... calcolatrice!

Dio risponde non al dovere fatto (pagando la decima), ma al sentimento che c'è dietro piccoli gesti d'amore, veri segnali di una intensa e profonda spiritualità e veri FRUTTI maturi della fede.

Tali sono gli esempi di Tabita di Ioppe che "abbondava in buone opere e faceva molte elemosine." (Atti 9:36) di Cornelio, che faceva molte elemosine al popolo e pregava Dio del continuo. (Atti 10:2-4). A quest'ultimo fu data addirittura la "ricevuta" da Dio: "E l'angelo gli disse: Le tue preghiere e le tue elemosine son salite come una ricordanza davanti a Dio." (Atti 10:4)

Forse si dovrebbe predicare un po' più spesso su questo verso...

Anche l'apostolo Pietro dette "ricevuta" delle offerte di Cornelio, condite da un chilo e mezzo di preghiere: "...e disse: Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita, e le tue elemosine sono state ricordate nel cospetto di Dio." (Atti 10:31)

Interessante, a motivo dell'inutile ed ingiusto senso di colpa che prende certi legalisti della decima, ritrovare come l'apostolo Paolo, nella diatriba con i farisei, presenta la sua coscienza "pura dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini" (Atti 24:16) dopo essere salito a Gerusalemme per "portare elemosine alla mia nazione e a presentare offerte" (Atti 24:17). L'apostolo precisa al governatore Felice che i Giudei pur avendolo trovato "purificato nel tempio" (Atti 24:18) avevano comunque un giudizio di condanna nei suoi confronti: per i giudei, quel Paolo, che non pagava più decime, ma versava offerte ed elemosine, era "una peste, che eccita sedizioni fra tutti i Giudei del mondo" (Atti 24:5). Incredibile ma vero, chi giustifica Paolo è proprio il governatore Felice, ma subito ne viene detto il perché: egli " ben conosceva quel che concerneva questa Via" (Atti 24:22)

A questo punto sorge spontanea una domanda, per nulla retorica: i sostenitori della decima conoscono la Via?

 

13) L'OFFERTA NON È LA DECIMA

            La decima non può essere scambiata per "offerta", in modo da poter essere usata per dimostrare amore.

Se abbiamo capito chi è Gesù, dobbiamo riuscire a capire chi sono i figli della Grazia.

Chi ha ammaliato e sedotto i credenti? Il diavolo, l'avversario e distruttore dell'opera di Cristo, colui che cerca in tutti i modi di offuscare nei credenti la luce della conoscenza.

Abbiamo predicato i privilegi della Grazia, ma gradiamo... i vantaggi della Legge. Abbiamo ingoiato il cammello e non riusciamo a mandare giù il moscerino.

Attenzione: il sentimento che spinge a pagare la decima è l'ubbidienza alla Legge; il sentimento invece che spinge a dare liberamente un'offerta è l'amore per la condivisione di un problema o di un progetto, o di un servizio.

Quando in Italia non c'erano ancora "le piccole Intese" che davano la pensione ai pastori, mia nonna Olivia Castelluccio, vedova del pastore Lorenzo Palmieri, riceveva dall'UCEBI la sua pensioncina di vedova di pastore, ma lei, ogni mese o quando poteva, inviava all'UCEBI una busta con la scritta: "Fondo pensioni", come offerta per le altre vedove...

Si è detto che Melchisedec è figura di Gesù. Ora, sia ben chiaro: nessuno può sostituirsi a Gesù.

Se Gesù non vuole la decima, nessuno può volere la decima "al posto di Gesù"!

I pastori sono Gesù? La Chiesa Cattolica Apostolica Romana giustifica tante eresie definendo così il prete: "Sacerdos alter Christus".

Nella chiesa evangelica tutti i credenti "nati di nuovo" sono "sacerdoti" e re, ma il Sommo Sacerdote è e rimarrà sempre Gesù Cristo, il Dio Vivente e Vero (1 Giovanni 5:20 e 1 Tessalonicesi 1:9)

            Si potrebbero citare tanti passi sulle offerte come FRUTTO della fede, e fra questi, spiccano:

- "C'è chi offre liberalmente e diventa più ricco, e c'è chi risparmia più del giusto e non fa che impoverire." (Proverbi 11:24)

- "Chi è benefico sarà nell'abbondanza, e chi annaffia sarà egli pure annaffiato." (Proverbi 11:25)

- "Date, e vi sarà dato: vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura onde misurate, sarà rimisurato a voi" (Luca 6:38).

- "Or questo io dico; chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina liberalmente mieterà altresì liberalmente" (2 Corinzi 9:6)

- ".. ed essi, dopo che lo Spirito Santo fu sparso su loro, lo misero in pratica infatti è scritto che 'vendevano le possessioni ed i beni, e li distribuivano a tutti secondo il bisogno di ciascuno" (Atti 2:45)

- "non v'era alcun bisognoso fra loro; perché tutti coloro che possedevano poderi o case li vendevano, portavano il prezzo delle cose vendute, e lo mettevano ai piedi degli apostoli; poi, era distribuito a ciascuno, secondo il bisogno" (Atti 4:34,35)

            L'esempio di Barnaba poi è veramente convincente: egli era levita, cipriota di nascita, e conosceva la decima, ma... "avendo un campo, lo vendé, e portò i denari e li mise ai piedi degli apostoli" (Atti 4:36). Il Butindaro fa notare che Barnaba era un Levita, cioè un discendente di Levi. Ora, ogni Levita sapeva bene che, secondo la legge di Mosè, i Leviti avevano l'ordine di prendere le decime dal popolo, e di dare a Dio la decima delle decime riscosse dal popolo, e perciò anche Barnaba conosceva bene il comandamento attorno alla decima.

Ma egli, quando vendette il campo che era di sua proprietà, non portò solo la decima del danaro ricavato dalla vendita del suo podere, ma tutto il prezzo del campo. Cosa aveva spinto TUTTI COLORO che possedevano un immobile a vivere in maniera provvisoria ed aleatoria? L'attaccamento a Gesù Cristo e il vivere "nell'attesa del Suo ritorno".

 

CONCLUSIONE

I pastori tirano ad ingrandire le sale, a comprare i locali, a comprare casse acustiche, a fare trasmissioni televisive, a fare cose in grande e non hanno soldi abbastanza.

In certi casi i soldi non bastano mai, rispetto al tenore di vita che si vuole mantenere...

Che fare? Dove attingere i soldi? Come vendere le indulgenze? Come dannarsi l'anima ed avere tutto ciò che sta nei loro desideri? Come gareggiare con gli altri pastori che hanno il videoproiettore e il portatile? Come stampare i propri libri a spese della comunità?

Come spillar quattrini senza vendere il purgatorio?

La decima!

Rimane solo la decima, ultima cavolata della LEGGE MOSAICA. Un fittone radicale selvatico ed abusivo di un albero ormai innestato.

Ogni tanto rispunta....

Gesù aiutaci!