Donato Trovarelli Senior

Fu l’iniziatore di tutti i movimenti evangelici in Abruzzo ed in particolare del Movimento Avventista.

Nacque il 24.7.1861 a Tocco da Casauria, in provincia di CHIETI, perché la provincia di Pescara fu creata nel 1929 da Gabriele d’Annunzio e morì a Tocco da Casauria (PESCARA) intorno al 1938, per un incidente di caccia, come Guardia Forestale.

Era figlio di Sabatino Trovarelli e di Cleonice Di Donato.

Sposò Elisabetta Lattanzio, da cui ebbe otto figli, quattro maschi e quattro femmine: Sabatino, Antonio, Maria, Emira, Antonietta, Concettina, Giuseppe, Giustino.

Era contadino, ma sapeva leggere, scrivere e far di conto. A 52 anni partì da Napoli per New York nel 1913, con la nave San Guglielmo.

La moglie Elisabetta riuscì a racimolare i soldi per il biglietto di sola andata, vendendo i suoi capelli lunghissimi e facendo la camiciaia. Lei raccontava di aver cucito le famose sette camicie, per mandarlo a cercare fortuna in America!

Arrivato in America, fu accolto dalle Chiese Evangeliche Battiste e Congregazionaliste, che provvidero a dargli pasti caldi regolari, lavoro e… istruzione! Dapprima smistato in una baraccopoli di casette di legno, che erano una novità per lui, arrivò poi a Detroit dove diventò assistente infermiere di un ospedale e falegname a tempo perso, per guadagnare il più possibile.

Fu lì che incontrò per la prima volta nella sua vita… la Bibbia!

Ne rimase affascinato e si convertì a Gesù Cristo, con un cuore gonfio di lacrime.

Come quasi tutti gli emigrati italiani all’estero, mandava regolarmente lettere mensili alla moglie con dentro centinaia di dollari per sostenere la sua famiglia. Unico problema: la moglie era analfabeta e andava a farsi leggere le lettere dal prete del paese, che provvedeva pure a cambiare i dollari in lire, dimezzandone l’importo… Il prete inoltre leggeva le lettere a modo suo, avvertendo la moglie che il marito era impazzito e che non adorava più l’immagine di Sant’Eustacchio, ma una testa d’asino!

Dopo quasi due anni, Donato tornò a casa con tante valigie piene di regali e vestiti. Le aprì tutte, salvo una, quella con libri e la Bibbia, ma che la moglie sospettava che contenesse una testa d’asino.

Trascorsi alcuni giorni, lui non si decideva ad aprirla e la moglie, ormai con la bava alla bocca per la curiosità, gli chiese espressamente di vedere tale testa d’asino. Donato, stupefatto ed inorridito, cacciò allora dalla valigia la Bibbia e chiese spiegazioni. La poveretta spiegò tutto e rivelò chi aveva dato a lei tali informazioni: il prete!

Dopo aver poi chiesto conto alla moglie delle migliaia di dollari inviati, si recò dal prete, dove avvenne una furiosa resa dei conti... con parziale restituzione di altri soldi!

Quando però il prete si recò a casa di Donato per benedirla, al tempo pasquale, l’evangelico Donato glielo proibì. Le pretese del prete furono tanto insistenti che Donato gli strappò dalle mani il fiasco dell’acqua “santa” e glielo scaraventò per la strada, facendolo in mille pezzi…

Il prete lo denunciò per vilipendio della religione Cattolica alla Pretura di San Valentino in Abruzzo Citeriore.

Donato scrisse agli amici in America e in Italia e il giorno dell’udienza, si presentò un avvocato da Roma, che non solo prese le difese di Donato, ma denunciò anche il prete per violazione di domicilio, furto di dollari e istigazione a delinquere.

Il prete chiese allora un patteggiamento, chiedendo di ritirare tutte le denuncie! Donato accettò e tutto si risolse bonariamente, ma intanto aveva vinto e si sentì finalmente in grado di predicare l’Evangelo a destra e a manca, in piena franchezza!

Chiese la presenza di un pastore “Valdese”, che arrivò e lo aiutò ad aprire il primo locale di culto evangelico negli Abruzzi Citeriore (prov. di Chieti) e Ulteriore (prov. di Teramo)!

Le spese però erano superiori di quanto potesse disporre la Chiesa Valdese, ed allora Donato chiese all’Istituto Comandi di Firenze di inviare un loro pastore.

Insieme a lui, avventista, divenne “colportore” e col suo carrettino pieno di Bibbie e di altri scritti, se ne andava per frazioni e paesi a parlare della salvezza in Cristo Gesù e ad aprire altri locali di culto.

Fu così che si aprirono locali a Salle, Castiglione a Casauria, Bolognano, Musellaro, Guardiagrele, Palombaro, Altino, Perano, Scafa e altri paesi.

I culti erano frequentatissimi e pieni di credenti che cantavano inni e salmi e pregavano il Nostro Signore Gesù Cristo. L’innario di “inni e salmi spirituali” recava sulla copertina marrone scuro la scritta 1911! La Bibbia era recitata quasi a memoria.

Un locale di culto fu aperto in una piazza di paese davanti alla chiesa cattolica principale. Sullo sfondo dietro il pulpito c’era la riproduzione del grande albero disegnato dal grande pastore Paschetto, con le radici su una roccia, sulla quale campeggiava la scritta: “Riguardate alla Roccia onde foste tagliati!” (Isaia 51:1). L’affresco era identico a quello della grande sala sinodale di Torre Pellice.

Donato fu assunto poi come Guardia Forestale e ciò segnò il suo funebre destino. Saltando un fosso pieno d’acqua, dal fucile del collega partì un colpo che lo centrò in piena pancia…

L’opera di evangelizzazione era ormai consolidata, e proseguì anche senza di lui.

Le chiese prosperavano ed i credenti ricevevano inviti di lavoro dall’estero… Piano piano, cominciò un’emigrazione “mirata” e le chiese si svuotarono, fino a rimanere segni storici di un glorioso passato. Il terreno era stato ben dissodato, per fare posto ad altre realtà evangeliche, quali quelle “dei fratelli”, dei pentecostali di Scarafano, dei battisti di Avezzano, dei metodisti di Via Palermo e poi di Via Roma a Pescara e degli avventisti.

Attualmente sono aperte una chiesa “Avventista del Settimo Giorno” a Scafa e una sua filiale a Pescara, una valdese-metodista a Via Rieti a Pescara e tante altre chiese denominazionali in tante altre parti d’Abruzzo e Molise.