CARTA ECUMENICA

elaborata dopo Graz e proposta alla discussione di tutte le Chiese d'Europa

 

La prima bozza della "Carta ecumenica per la collaborazione tra le chiese in Europa" l'articolo e' divisa in tre sezioni precedute da una breve introduzione. Ogni paragrafo si conclude con una serie di punti programmatici che le chiese dovrebbero impegnarsi a perseguire.

Nell'introduzione si evidenzia la necessita' che le chiese procedano sulla via della riconciliazione e del dialogo ecumenico: lo scandalo della divisione discredita la testimonianza, solo una "conversione interiore - si afferma - ci permettera' di raggiungere, nella diversita' delle nostre espressioni di fede, l'unita' di cui Dio stesso e' autore".

"Dio stesso ci chiama all'unita'" e' il titolo della prima sezione. Per i cristiani, si afferma, il Vangelo di Gesu' Cristo e' "l'anima e il cuore di ogni sforzo ecumenico". Si chiede quindi alle chiese, in virtu' del comune Credo niceno-costantinopolitano, di impegnarsi insieme per testimoniare la morte e la resurrezione di Cristo e "rendere visibile l'unita' nell'unica fede e nell'unico battesimo, espressa dalla liturgia e dalla vita comune nel Cristo".

La seconda sezione, intitolata "Sul cammino della comunione visibile in Europa", si articola in quattro brevi paragrafi. Partendo dalla constatazione che la storia delle chiese cristiane e' segnata da conflitti che hanno spezzato la comunione e indebolito la credibilita' della testimonianza cristiana, il primo paragrafo ("Andare incontro gli uni agli altri") sottolinea la necessita' di impegnarsi a riconoscere la ricchezza spirituale delle diverse tradizioni, "riesaminando con umilta' la storia delle colpe delle nostre chiese" e chiedendo perdono reciprocamente. Il secondo paragrafo ("La preghiera comune e' il cuore dell'ecumenismo")

individua nella pratica della preghiera un luogo privilegiato per l'incontro fra le diverse tradizioni cristiane, ed esorta le chiese a celebrare regolarmente liturgie ecumeniche, promuovendo celebrazioni liturgiche per l'unita' dei cristiani. "Di fronte al progredire della secolarizzazione e della scristianizzazione in Europa - si afferma nel paragrafo su "La testimonianza comune della nostra fede" - le chiese dovrebbero imparare a condividere le une con le altre le iniziative di evangelizzazione e missione che organizzano. A conclusione della seconda sezione - nel paragrafo intitolato "Non c'e' alcuna alternativa al dialogo"

- le chiese sono esortate a continuare a coltivare la cultura del dialogo, anche sugli argomenti piu' ardui (ad esempio quelli di carattere etico), facendo circolare tra le chiese i risultati dei dibattiti teologici.

"Il servizio dell'ecumenismo per l'Europa" e' il titolo della terza sezione: "Vogliamo custodire l'anima dell'Europa" - si afferma nel primo paragrafo - impegnandoci per i valori fondamentali della giustizia, della liberta', della tolleranza, della partecipazione e della solidarieta', a partire dalla nostra fede comune". Le chiese si dichiarano intenzionate a promuovere l'unita' europea, pur nella diversita' culturale e religiosa che la caratterizza, tutelando la pace in Europa e la responsabilita' dell'Europa di fronte ai paesi del "Terzo mondo". Vengono qui identificati alcuni ambiti di impegno sociale e politico per le chiese: "Promuovere processi democratici e la giustizia sociale", con un'attenzione specifica ai diritti degli stranieri e dei rifugiati e alla lotta contro ogni forma di violenza, in particolare contro donne e bambini. La salvaguardia dell'ambiente e di tutte le creature e' un altro ambito in cui le chiese sono chiamate ad impegnarsi.

La Carta ecumenica si conclude con un paragrafo dedicato alle relazioni con le altre religioni: con gli ebrei ("preghiamo lo stesso Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe"), con i musulmani, con persone che professano altre religioni. Le chiese sono chiamate a "difendere la liberta' di fede e di coscienza di tutti gli uomini" e ad accettare e coltivare l'incontro e la discussione con chiunque sia impegnato in un percorso di ricerca spirituale e religioso.